Fatigue in oncologia. Scopriamo come affrontare i disturbi

La fatigue in oncologia può manifestarsi in momenti diversi del percorso di cura, dipende da soggetto a soggetto. Le cause della fatigue in oncologia possono essere diverse, imparare a riconoscerne i sintomi è un ottimo punto di partenza per trovare una soluzione al disturbo.
Alcuni pazienti manifestano i sintomi durante la terapia, altri dopo. Indipendentemente da quando questi si manifestino, i sintomi legati alla fatigue da trattamento oncologico possono essere trattati per alleviarne le conseguenze e migliorare il qualità della vita del paziente.

la fatigue in oncologia

COSA FARE PER AFFRONTARE I DISTURBI DELLA FATIGUE IN ONCOLOGIA?

Una volta identificato con certezza il problema, va affrontato con i provvedimenti più adeguati e questo non può prescindere da quella che deve essere una personalizzazione delle contromisure. Inoltre, è necessario un approccio multidisciplinare che potrà coinvolgere varie figure professionali dell’equipe oncologica che vi segue: medico, infermiere, psicologo, fisioterapista, nutrizionista, palliativista, volontario.
In primo luogo, è opportuno parlarne con il vostro oncologo di riferimento senza timore di esternare i vostri sintomi (“Chiedere aiuto non rappresenta un atto di debolezza!”).

COME TRATTARE LE CAUSE DELLA FATIGUE IN ONCOLOGIA.

Abbiamo detto che i trattamenti devono tener conto delle molteplici cause della fatigue, per cui, prima di arrivare a delle prescrizioni di farmaci, sarà molto importante inizialmente considerare tutte quelle opzioni “non farmacologiche” per affrontare e tentare almeno di contenere il problema.

I principali interventi nella gestione della fatigue in oncologia possono essere riassunti in:

  • Risparmio energetico stabilendo le tue priorità.
  • Pianifica nella tua giornata una regolare attività fisica di intensità variabile che si è dimostrata in grado di ridurre la fatigue, al contrario del riposo assoluto che invece la può incrementare.
  • Non dimenticare di alimentarti ed idratarti correttamente per evitare sbalzi di peso che potrebbero risultare controproducenti ed accentuare la fatigue.
  • Non trascurare eventuali sintomi persistenti come febbre, nausea e/o vomito, diarrea, stipsi, difficoltà di masticazione e deglutizione, dolore e depressione.
  • Igiene del sonno (creare un ambiente confortevole e rilassante per questa attività, coricarsi possibilmente sempre allo stesso orario ed alzarsi sempre alla medesima ora, evitare di dormire a lungo durante il giorno, considerare possibili provvedimenti complementari come il massaggio terapeutico, lo yoga, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, l’agopuntura, la musicoterapia).
  • Supporto psicosociale (educazione sanitaria, attività di counselling, provvedimenti psicoeducativi)
  • Rimedi naturali come il ginseng.

Il percorso di malattia nel quale ci si trova coinvolti segna la propria esistenza sotto molteplici aspetti. Trovare sollievo dalla fatigue, ma soprattutto prendere consapevolezza della sua esistenza e dei rimedi che esistono per contrastarla, rappresenta un primo passo per migliorare la propria qualità di vita senza troppe rinunce, apportando alcuni semplici accorgimenti per imparare a volersi bene.

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