Il care-giver svolge un ruolo fondamentale nell’alimentazione del paziente. Spesso, infatti, i pasti sono preparati da lui/lei in quanto il paziente può essere nauseato dagli odori della cucina e quindi è meglio stia lontano, oppure le forze vengono meno e non sono sufficienti per preparare da mangiare, oppure ancora l’assenza d’appetito gioca brutti scherzi.
Di seguito vediamo 7 pratici consigli per il care-giver che si occupa dell’alimentazione del paziente oncologico.
- Se la persona di cui ti stai prendendo cura esita a chiedere aiuto comunicale il tuo piacere nel poterle essere d’aiuto cucinando, facendo la spesa o assistendola in altri compiti. Talvolta essere propositivi aiuta le persone più restie a chiedere aiuto e a lasciarsi supportare. Cerca di comprendere qual è l’aspetto che maggiormente disturba il tuo paziente e proponiti di svolgere quel dato compito.
- Condividi insieme al paziente i modi per gestire le problematiche legate al cibo, questo coinvolgimento lo farà sentire attivo nel controllo della situazione. Avere la situazione sotto controllo può dare un senso di maggiore stabilità e sicurezza, che aiutano il paziente oncologico.
- Prepara i pasto principale della giornata quando la persona di cui ti stai prendendo cura si sente più affamata, spesso questo momento può essere il mattino. Cerca di sfruttare i momenti in cui il tuo paziente riesce a mangiare di più per fargli avere tutti i nutrimenti di cui necessita, più proteine, più carboidrati, pochi zuccheri.
- È utile avere sempre a portata di mano vari tipi di spuntini che possono essere consumati a qualsiasi ora del giorno. Cerca di individuare quei 3 o 4 snack che sono tollerati, prova tutta la frutta anche quella secca, oppure qualche ortaggio come le carote. Cerca di evitare snack confezionati e molto zuccherati, scegli snack naturali.
- Presenta il cibo in piccole dosi, soprattutto se l’appetito è scarso. Una quantità modesta di cibo può essere affrontata più facilmente anche se l’appetito scarseggia. Le possibilità che il piatto venga finito salgono e perchè no, magari ti chiede anche il bis.
- Se la persona di cui ti stai prendendo cura è sensibile agli odori può essere d’aiuto mangiare in una stanza diversa da quella dove si cucina. Se non avete una sala da pranzo, puoi sempre allestire una postazione provvisoria in salotto o altrove.
- Per questi pazienti bere spesso è più facile che mangiare. Prediligi perciò sostanze liquide come frullati, zuppe, creme di verdure che possono essere sorseggiati o riscaldati al bisogno. Sono facilmente conservabili e a seconda della preparazione si possono congelare per avere una riserva sempre pronta.